Tensione a Genova in seguito a una segnalazione da parte di presunti militanti delle Brigate Rosse che avrebbero chiesto la scarcerazione di Cesare Battisti.
Allarme bomba a Genova, evacuato palazzo Tursi e messa in sicurezza la zona. Lo stato di allerta è scattato dopo una telefonata da parte di presunti membri delle Brigate Rosse che avrebbero chiesto la scarcerazione di Cesare Battisti.
Allarme bomba a Genova, la segnalazione da parte presunti militanti delle Brigate Rosse
L’allarme è scattato prima delle undici della mattina del 16 gennaio. Immediato l’intervento da parte delle forze dell’ordine, dei soccorritori e degli artificieri.
La minaccia è che una bomba sarebbe esplosa tra le undici e le undici e trenta a palazzo Tursi, sede del Comune di Genova.
L’uomo che ha fatto la segnalazione si è presentato come il portavoce delle Brigate Rosse, una versione ritenuta poco credibile dalle autorità. L’uomo avrebbe chiesto, ovviamente a nome delle BR, la scarcerazione di Cesare Battisti.
I cani per la ricerca dell’esplosivo e le forze dell’ordine non avrebbero trovato ordigni all’interno della sede del Comune di Genova. L’impressione è che si tratti dell’ennesimo falso allarme che nelle ultime settimane ha interessato la città ligure, sotto la luce dei riflettori ormai dallo scorso mese di agosto, quando è crollato il ponte Morandi.
Il sindaco di Genova Bucci: io non esco, ho da lavorare
Dalle colonne de il Secolo XIX arriva una nota di colore legata al sindaco di Genova Marco Bucci. Stando a quanto riferito dal quotidiano genovese, il primo cittadino, raggiunto dai Carabinieri che gestivano le operazioni di messa in sicurezza della zona, si sarebbe rifiutato di uscire dal proprio ufficio. “L’orario dell’esplosione è passato, io ho da lavorare“, avrebbe riferito ai militari.
